Thierry Michel
Confins
Zona al confine tra la Francia e l’Italia, su territori dove la storia dei due paesi impregna il paesaggio. Come sentire, e fotografare, la presenza della frontiera? Come materializzarla giocando con gli elementi, comporre con essi delle immagini che rivelino l’idea del limite, dell’incognito? Il paesaggio è inteso qui come spazio naturale capace di suscitare un’emozione, al limite della materia e del sensibile. Cosa ci evoca un paesaggio naturale, aldilà della sua stessa rappresentazione?
"Fort- Interieur"
“L’architettura del Forte delle Salettes a Briançon presenta - su questa costruzione realizzata per la difesa della città - una luce alla frontiera del chiaro-oscuro, uno spazio tra l’interiore e l’esteriore, tra la chiusura e l’apertura. Penetrandovi, sono stato attratto dalle immense sale dai muri bianchi di calce, dalla circolarità dei corridoi porticati, tra l’ombra e la luce che le aperture offrono grazie a scorci parziali e mirati sul paesaggio delle montagne circostanti. Le gallerie del forte, concepite per il fuoco “di traverso”, offrono un doppio sguardo dentro e fuori del forte. Nel mio animo questo luogo ha progressivamente assunto una dimensione intima. Il forte (fort in francese) è diventato il mio “foro (for in francese) interiore”, il tribunale interno della mia coscienza. Un luogo scolpito dai contrasti, né immerso nel buio completo, né illuminato da una luce totale: un luogo che si rivela nella complementarità, cosi come la mia immagine complessa di essere umano. Uno spazio dove s’incontrano tutti i possibili: la prigione e la libertà, l’immobilismo e il movimento. E’ questo il luogo che mi ha inspirato la migrazione di un personaggio da uno stato all’altro, per mettere in scena la sua ascensione da uno spazio chiuso e profondo verso uno spazio situato più in alto, aperto alla luce del giorno. Una visione della frontiera ispirata dall’energia della conquista di un nuovo essere al mondo.”
Thierry Michel